“OFFICINA GAL”, RIPARTE OGGI IL CICLO DI INCONTRI PER DEFINIRE NUOVE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO DEL TERRITORIO
Molfetta. Organizzato dal Gal Ponte Lama l’incontro si terrà oggi pomeriggio presso la sala conferenza di Lama Scotella
Con il cortometraggio “Oggi come ieri, Mariupol e Foggia lo stesso destino” l’IISS “Amerigo Vespucci” di Molfetta viene premiato, per il secondo anno consecutivo, dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra e dal MIUR in occasione del concorso nazionale “Capire la Guerra dalle voci delle vittime civili di ieri e di oggi”.
Gli studenti delle classi quarte e quinte BAIM del “Vespucci” sono stati premiati con una targa e un tablet per essersi distinti con la realizzazione di un significativo documentario di cinque minuti, in cui vengono portati alla luce i macabri dettagli dei due bombardamenti che hanno causato la morte di migliaia di civili.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, prima dell’armistizio dell’8 settembre 1943, la città di Foggia venne rasa al suolo per metà da un bombardamento che causò 20mila vittime. Tra queste, anche diversi molfettesi, come i due gemelli Domenico e Donato Altomare di appena 17 anni, e del ferroviere Antonio Giancola, che assieme ad altri colleghi cercò eroicamente di mettere in salvo diverse persone che si trovavano in Stazione.
I ragazzi hanno poi descritto il più recente bombardamento del teatro di Mariupol, in Ucraina, dove dal 24 febbraio dello scorso anno imperversa il conflitto bellico acceso dalla Russia. In entrambi i casi i civili hanno cercato rifugio nei sotterranei degli edifici vicini, rimanendone tragicamente sepolti. Dal racconto emerge l’insensata crudeltà dell’uomo, che non si arresta nemmeno di fronte ai bambini.
«La parola “bambini” scritta in ucraino doveva essere un limite invalicabile – commenta Sergio Ragno, presidente dell’Associazione molfettese “Eredi della Storia”, che ha conferito il premio all’Istituto – rimasto purtroppo del tutto ignorato. I missili non hanno occhi, ma chi li lancia ci vede benissimo. A Foggia sono state sganciate sulla Stazione ferroviaria bombe incendiarie che hanno letteralmente decimato la popolazione civile».
La scelta di utilizzare “La tarantella del Gargano” come colonna sonora non è casuale, hanno spiegato i ragazzi. Contestuale al bombardamento di Foggia del ’43, il brano è una classica serenata, un inno all’amore, «l’unico sentimento capace di vincere l’odio insensato della guerra».
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