CONSIGLIO COMUNALE, IL COMUNE DI MOLFETTA DICE NO A SALDO E STRALCIO DEI DEBITI FINO A MILLE EURO

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Molfetta. La massima assise cittadina si è espressa in maniera favorevole alla definizione agevolata dei debiti tributari, che prevede ulteriori dilazioni e e interessi ridotti

Con i soli voti dei consiglieri di maggioranza, il consiglio comunale di Molfetta, su proposta del sindaco Tommaso Minervini, ha detto NO al saldo e stralcio delle cartelle esattoriali di importo fino a mille euro, relative a tributi e multe iscritte a ruolo dal 2000 al 2015, proposto dal Governo Meloni.

Rifiutando l’adesione al provvedimento, si dà la possibilità a tutti i contribuenti volenterosi, qualunque sia l’importo del debito con il Comune, iscritto a ruolo fino al 2022 – e quindi anche oltre il 2015 – di poter accedere alla cosiddetta “rottamazione” o “definizione agevolata” che prevede una rateizzazione fino a 18 mesi, ad interessi ridotti (il 2% anziché il 5%, attuale misura degli interessi legali).

«La decisione ha un alto valore etico e di equità – ha spiegato il sindaco Minervini illustrando il testo della delibera sottoposta all’attenzione del consesso – in quanto risponde al criterio di non premiare l’evasione e, nel contempo, riconosce la possibilità ai contribuenti che vogliono chiudere la posizione debitoria con il Comune di condividere con gli uffici preposti le soluzioni più adeguate alle proprie condizioni economiche. Si evita, peraltro, una evidente ingiustizia in quanto il provvedimento del governo esclude i debiti iscritti dopo il 2015, rinviandoli a un diverso trattamento, e inoltre il limite dei mille euro, come fissato dal governo, produrrebbe una iniqua diversità di gestione tra chi, per esempio, ha un debito di 999 euro rispetto a chi ne ha uno di 1.001.

È bene precisare che lo “stralcio” introdotto dal governo è parziale, in quanto non si riferisce all’intero debito, ma solo agli interessi ed alle sanzioni, lasciando integro il debito in linea capitale e le spese sostenute dal Comune per il recupero dell’evasione. In sostanza, lo stesso “sconto” che il contribuente volenteroso otterrebbe con l’adesione alla definizione agevolata, con la quale si gioverebbe dell’ulteriore vantaggio di potervi accedere per debiti di qualunque importo, iscritti al ruolo anche dopo il 2015 (e fino al 31/12/2022), concordando con gli uffici tempi di pagamento più comodi».

Non è di poco conto anche l’impatto che lo stralcio parziale avrebbe avuto sul bilancio comunale che vedrebbe cancellate, per l’anno 2023, circa 150mila euro di entrate che finirebbero per pesare sulle tasche dei contribuenti virtuosi, in regola con il pagamento dei tributi e delle multe. I minori introiti derivanti dalla rottamazione, invece, possono essere “spalmati” sui cinque anni, con un impatto meno traumatico sul bilancio comunale.

Una decisione, quindi, saggia e dal forte contenuto politico e civico, rivendicato dalle dichiarazioni di voto di tutti i gruppi consiliari della maggioranza del sindaco Minervini.

Il voto contrario dell’opposizione di centrodestra, che si è allineata alle posizioni del governo, ha fatto il paio con l’astensione dei consiglieri di centrosinistra e di rifondazione comunista che si dichiarano contrari ai condoni ma poi, inspiegabilmente, preferiscono non esprimersi su questa importante presa di posizione del Consiglio comunale, dalla chiara connotazione anti-evasione.

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