MOLFETTA. IL MOLFETTESE MIMMO PETRUZZELLA, VICE PRESIDENTE NAZIONALE GIOVANI IMPRENDITORI CONFARTIGIANATO DICE LA SUA SU ALTERNANZA SUOLA – LAVORO

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Molfetta. E’ uno degli argomenti più dibattuti ultimamente e in merito si è espresso anche il molfettese Mimmo Petruzzella, Vice Presidente Nazionale Giovani Imprenditori Confartigianato: In questi giorni si sta parlando in maniera diffusa dell’argomento Alternanza Scuola Lavoro, complice anche gli scioperi indetti in questi giorni. Noi del gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato Imprese abbiamo, in ambito nazionale e locale, messo al centro della nostra programmazione questo delicato quanto importante tema, costituendo delle commissioni di lavoro che affrontano e sviluppano idee e progetti sul tema rapporto mondo scuola e mondo lavoro, inglobando esperienze provenienti da tutta Italia. E’ stato uno dei temi della nostra convention di Maggio 2017 e sarà centrale anche per quella del 2018.

Abbiamo esaminato la legge buona scuola giudicandola sicuramente migliorabile, ma nel merito assolutamente ben predisposta verso una nuova idea di rapporto tra due mondi che dovrebbero dialogare costantemente ed invece, sino ad oggi, sono rimasti assolutamente distanti tra loro. Nel merito bisogna migliorare innanzitutto nella concezione da parte dei piccoli imprenditori che questa è un’opportunità di sviluppo dell’impresa, mi vien da pensare alle nuove tecnologie di comunicazione dove i giovani nativi digitali sono assolutamente più predisposti nei confronti della materia rispetto alle generazioni un po’ più mature. Anche in uno sviluppo in ottica 4.0 delle imprese i ragazzi hanno delle ottime chance, bisogna indirizzarli e far capire loro che il mondo del lavoro è completamente diverso dal mondo fatato nel quale hanno vissuto sino ad ora. Oltre alla importanza sociale che le imprese, soprattutto artigiane, possono dare e troppo spesso ignorata. Ci sono poi le scuole che sono state improvvisamente catapultate ed obbligate ad adempiere a questo progetto, e alcune di loro lo interpretano come “un problema in più” per trovare le aziende per inquadrare i ragazzi. Proprio su questa criticità ci siamo concentrati, il Miur e le CCIAA hanno istituito il famoso “registro delle imprese” un elenco freddo dove le aziende si iscrivono e le scuole “scelgono” la azienda migliore per il percorso di studi che il ragazzo sta affrontando. Noi abbiamo proposto ai funzionari di implementare su questo registro con recensioni e feedback in modo da poter scegliere l’azienda non solo per il nome e per l’attività, ma anche per i giudizi ricevuti dai ragazzi che hanno condotto il tirocinio in quella stessa azienda.

Per questo siamo convinti che le associazioni di categoria come la nostra possono essere il vero ed importante tredunion.

Con il gruppo Giovani Regione Puglia e Provincia di Bari stiamo mettendo in piedi una serie di consultazioni tra i nostri Funzionari ed i Dirigenti scolastici proponendo una convenzione che avvicina “domanda” e “offerta”, mettendo a disposizione i nostri Database per la ricerca geolocalizzata delle imprese.

Secondo noi l’alternanza ha valore proprio se riesce a far cogliere ai giovani ogni più recondito aspetto del lavoro: perché è questa la realtà che affronteranno. Il regalo che fanno gli imprenditori, con una logica quasi genitoriale, è proprio in questo. Senza sconti. Il lavoro è sacrificio, capacità di adattamento a situazioni ambientali non facili, è capacità di stabilire relazioni in un contesto di persone, sapendo mettere da parte, non sempre ma quando occorre l’ego. Prima si abbandoneranno gli approcci ideologici del lavoro all’epoca dell’industria e della dicotomia capitale – lavoro, che ci parlano di un mondo che non esiste più, prima faremo questo regalo al nostro Paese e di conseguenza a noi stessi, alle nuove generazioni, ai nostri figli. Perché il lavoro è duro, il lavoro è anche sfruttamento ma è soprattutto dignità, progresso, un passo necessario verso la realizzazione di ogni uomo. Togliamo l’ovatta e accettiamo di confrontarci con la società e con le difficoltà che viviamo in quest’epoca di incertezza. In questo approccio si può trovare il convincimento che è possibile aggiustare un “motore”. Ma è necessario sporcarsi le mani di grasso. In quel grasso c’è una parte importante del nostro futuro.

Sostanzialmente credo che i ragazzi di oggi devono tornare ad avere l’Educazione al sacrificio al lavoro e magari fare quel percorso che tutti noi un po’ più adulti abbiamo fatto sin da piccoli la GAVETTA!

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