MOLFETTA. IL DOTT. FELICE SPACCAVENTO SI BATTE PER UN MIGLIORE PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO

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MOLFETTA – “Vi chiedo di leggere fino in fondo perché non dobbiamo essere in pochi. Ai cittadini di Corato, Molfetta, Ruvo, Terlizzi, Giovinazzo, il prossimo autunno sarà molto caldo su temi riguardanti la sanità per la nostra area che conta un’utenza di più di 200000 persone… la nostra salute va tutelata! Il piano di riordino prevede la chiusura dell’Ospedale di Terlizzi e la trasformazione dell’ospedale di Molfetta e Corato in Ospedali di base che perderebbero molte branche tra cui la Ginecologia, Pediatria, Urologia, Nefrologia e Dialisi, i vari servizi dell’ ospedale di Terlizzi che vanta un’ ottima Oculistica e un ottimo servizio di Diagnosi prenatale. Avremmo degli ospedali che morirebbero subito per la loro stessa natura ma comunque incompleti a soddisfare i bisogni di questo grande bacino. La nostra proposta è quella invece di accorparci in un unico Ospedale tra Molfetta, Terlizzi, Corato (ribadisco uno dei tre attualmente esistenti) e renderlo il più completo possibile con tutte le branche che ho appena elencato assieme al Medicina, Chirurgia, Ortopedia e in più una rianimazione di 6 posti letto che sarebbe una novità assoluta per la nostra area da sempre sprovvista di un reparto così importante (io ho perso mio padre nella Rianimazione di Altamura e quei viaggi li ricordo ancora minuto per minuto), avremo una Cardiologia potenziata, un’ unica Banca del sangue, un’ unica Farmacia Ospedaliera, un unico laboratorio, una Radiologia h 24, un solo unico Ospedale che sarebbe il riferimento di questa area importante. Su questa proposta c’è stata apertura politica e su questa proposta dobbiamo lavorare. Dobbiamo rinunciare ad avere l’Ospedale dietro casa ma avere uno che sia degno di tale nome… non possiamo aspettare e subire questo destino ma farci propositivi e provare ad aver fiducia e magari a Sognare. E’ un progetto difficile ma lo dobbiamo ai nostri figli, dobbiamo essere ricordati non per l’orticello che abbiamo salvato ma per il campo esteso pieno di girasoli che lasceremo ai nostri bambini. La buona sanità si può fare anche al Sud. Questa sera ho iniziato il mio turno andando a salutare Giuseppe, un paziente arrivato in condizioni disperate nella Medicina del nostro Ospedale. Lo abbiamo trattato in sinergia con le varie specialità, siamo stati accanto a lui giorno e notte, e questa sera è seduto sul suo letto e al buio di questi giorni forse ora segue l’Alba e se questo succede ai pazienti perché non può accadere per le idee! Non è tutto deciso, possiamo cambiare il corso di questa storia e farla diventare una storia affascinante in cui questi bellissimi paesi si uniscono per costruire e non per distruggere, non devono essere sempre le tragedie ad unire! Rispondiamo alle tragedie di quest’estate con un terremoto di “Condivisione di un progetto”. Da domani stileremo un documento e chiederemo a tutti gli operatori sanitari dei tre nosocomi coinvolti la disponibilità all’accorpamento. La sede non saremo noi a sceglierla ma qualsiasi sia la dovremo accettare pur di avere un Ospedale di I Livello del Nord Barese ovviamente integrato con un potenziamento del servizio Emergenza-Urgenza, con i servizi territoriali e ambulatoriali e con servizi assistenziali dal primo al terzo livello. Preferisco perdere una sola volta e non ogni giorno come stiamo facendo. Questa è l’ unica occasione che abbiamo. Spero non vi abbia annoiato, se si, perdonatemi continuerò a sognare da solo. Grazie a tutti, a ciascuno di voi, per l’aiuto che darete anche solo parlando con il vicino, anche solo condividendo e se alla fine saremo in tanti vuol dire che non mi sono sbagliato e anche la politica avrà la sensibilità di ascoltarci. Forse non sono tutti uguali!”

Paola Copertino