MOLFETTA. ERIKA GRAZIA CORMIO SARA’ LA CANDIDATA DEL PD DI MOLFETTA ALLE REGIONALI AL POSTO DI GUGLIELMO MINERVINI

MOLFETTA – Erika Grazia Cormio sarà la candidata alle regionali che sostituirà per il Pd di Molfetta, Guglielmo Minervini, candidatosi in altra lista. Secondo i ben informati, l’ha voluta personalmente Michele Emiliano, nella lista dei candidati del PD, nelle imminenti elezioni regionali, nel tentativo di arginare la falla già in atto in favore dell’Assessore regionale uscente, un tempo bandiera del Pd molfettese. 

Erika Grazia Cormio è una giovane tesserata PD che nelle Elezioni Amministrative 2013 ha raccolto 294 preferenze. Nipote di Alessandro Fiore detto Sandro, scomparso nel dicembre del 2011, politico locale  che ha  militato tra le file del PCI, ricoprendo le cariche di consigliere comunale,  assessore, consigliere provinciale e regionale, assieme a Beniamino Finocchiaro e a Enzo De Cosmo ha dato lustro alla  città si Molfetta in un periodo storico nel corso del quale lo scontro politico non era mai scisso dal rispetto, e il confronto politico, anche acceso, non si traduceva mai nella rottura dei rapporti personali.

Il Pd, con Erika Grazia Cormio tenterà di resistere all’erosione elettorale, che al momento non si può stimare, ma che indubbiamente è già in atto, iniziata quando Guglielmo Minervini ha annunciato la sua candidatura in altro partito. 

Il Pd oggi a Molfetta è “in balia delle onde”. Un’intera corrente si è letteralmente volatizzata. Occorre subito tamponare la possibile emorragia di militanti, iscritti e soprattutto elettori. Erika Cormio è il primo passo, per tentare di arrestare l’emorragia o comunque tentare di arginarlo, puntando su una giovane che comunque desse anche garanzie di forte radicamento nel partito. Avere il candidato alle regionali soltanto però non basta, serve un nuovo segretario e non solo: occorre rifondare il gruppo dirigente. Allo stato non si sa quando ci sarà il congresso, nè se fino ad allora verrà eletto un comitato di reggenza, oppure da Bari procederanno al commissariamento del Partito.

Non è finita, però Bisognerà pure capire quanti consiglieri comunali resteranno nel Pd e quanti si riposizioneranno nella nuova formazione. Tutti cambiamenti che non potranno non avere ripercussioni sulla giunta e sulla maggioranza che molti giudicano essere già in fibrillazione.