MOLFETTA. SFUMA IL SOGNO COPPA ITALIA: LA LIBERTAS SI ARRENDE AI RIGORI

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Molfetta - Si sa, i calci di rigore sono una lotteria, qualcosa di imprevedibile e incontrollabile in cui a vincere molto spesso non è la squadra che più ha meritato nell’arco delle due partite; ma la Libertas Molfetta, come da qualche settimana a questa parte, ha qualcosa da recriminare: passa in vantaggio con Ventura, si fa raggiungere da Augelli nel finale e ai tiri dagli undici metri sono fatali gli errori di Asselti e  Renato Bartoli.

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Molfetta – Si sa, i calci di rigore sono una lotteria, qualcosa di imprevedibile e incontrollabile in cui a vincere molto spesso non è la squadra che più ha meritato nell’arco delle due partite; ma la Libertas Molfetta, come da qualche settimana a questa parte, ha qualcosa da recriminare: passa in vantaggio con Ventura, si fa raggiungere da Augelli nel finale e ai tiri dagli undici metri sono fatali gli errori di Asselti e  Renato Bartoli.

Si parte dal punteggio di 1-1 dell’andata, Mister Loconsole, squalificato fino al 31 gennaio, da questa settimana non può più contare su Colella, svincolato in accordo con la società e per questo si affida sugli esterni al talento di Lanave e alla corsa del giovane Messina mentre la coppia d’attacco è quella formata da Vitale e Ventura.
Pronti via, mister De Nichilo (vice di Loconsole) deve rinunciare a Lanave che si ferma per un riacutizzarsi del problema fisico che lo aveva tenuto fermo per qualche partita. Al suo posto entra Asselti, inizio di partita in cui mancano palle gol; la partita si accende alla mezz’ora quando Simone con un bel tiro da fuori area di rigore colpisce il palo e fa tremare la porta di Di Candia oltre che il pubblico molfettese. Pronta la reazione della Libertas: Asselti mette una palla in mezzo sul secondo palo, arriva Messina, che si allunga ma calcia incredibilmente al lato.
Nel finale di tempo la svolta della partita, quando Camasta viene espulso per doppia ammonizione lasciando così il Vieste in dieci per tutto il secondo tempo.
La squadra di casa sembra poter controllare il match, ma gli ospiti fanno la partita e la Libertas si fa pericolosa solo in contropiede con il duo Ventura-Vitale senza però creare grandi pericoli alla porta avversaria. I minuti passano e entrano in campo Fittipaldi e Sallustio per Messina e Vitale. Al minuto 29, alla prima vera palla gol, il bomber Davide Ventura non tradisce: errore a centrocampo del Vieste, Ventura si lancia palla al piede verso la porta, batte Piccolo e segna il gol del vantaggio.
A quindici minuti dal termine l’Atletico Vieste si spinge in avanti alla disperata ricerca del pareggio, ma la Libertas non riesce ad approfittarne in contropiede, prima con Fittipaldi, che calcia fuori, poi con Sallustio, che sfiora il palo con una bella conclusione da fuori area.
Quando la partita sembra in ghiaccio, al minuto 38, Augelli viene atterrato in area. Per l’arbitro è calcio di rigore, sul dischetto si presenta lo stesso Augelli che è freddissimo, batte Di Candia, pareggia i conti e porta la partita ai calci di rigore.
Sul volto dei giocatori si può vedere la tensione di sbagliare un rigore e mandare all’aria il lavoro di mesi; a iniziare è Augelli che incredibilmente non si ripete è calcia alto, per Molfetta tocca a Montrone che spiazza Piccolo, Colella calcia centrale e segna, Dentamaro spiazza anche lui il portiere. Sul tiro di Perlangeli, Di Candia tocca ma la palla si insacca, il bomber Ventura non tradisce, altro rigore centrale che va a segno per Stranieri, Asselti si fa ipnotizzare da Piccolo che respinge la conclusione, l’ex di turno Campanella non tradisce il Vieste. Per l’ultimo rigore che può allungare la gara ad oltranza si presenta sul dischetto il capitano Renato Bartoli che spiazza il portiere ma angola troppo e colpisce il palo mandando il Vieste in finale.
Per la Libertas Molfetta tante sono le recriminazioni, soprattutto per aver giocato tutto il secondo tempo in superiorità numerica e per aver nuovamente sprecato il vantaggio di un gol.
Sfumato così il sogno chiamato Coppa Italia, ora la Libertas deve concentrarsi sul campionato che resta l’unico obiettivo per puntare alla promozione a partire da domenica, quando sfiderà in trasferta il Manduria che naviga nelle zone basse della classifica con 11 punti, partita piena di insidie e da non sottovalutare.

 

 

 

 

 

 

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