MOLFETTA. L’Associazione Fotografi di Strada incontra Chiara Samugheo, la regina degli scatti d’autore

Samugheo

Molfetta - Sabato 2 marzo alle 11.30 nella la Galleria del Catapano (in Strada Palazzo di Città 41) la fotografa di fama internazionale Chiara Samugheo, conosciuta anche come “la fotografa delle dive” sarà a Bari per incontrare la stampa, gli appassionati dell’arte fotografica e i Fotografi di Strada proprio all'interno della loro prima mostra "Strade" allestita nella Galleria del Catapano sino al 10 marzo.

Shares

Molfetta – Sabato 2 marzo alle 11.30 nella la Galleria del Catapano (in Strada Palazzo di Città 41) la fotografa di fama internazionale Chiara Samugheo, conosciuta anche come “la fotografa delle dive” sarà a Bari per incontrare la stampa, gli appassionati dell’arte fotografica e i Fotografi di Strada proprio all’interno della loro prima mostra “Strade” allestita nella Galleria del Catapano sino al 10 marzo.

Barese di nascita, la Samugheo ha lavorato a Hollywood, in Spagna, in Russia, in Giappone. Dopo aver vissuto a Roma per diversi anni, si è trasferita a Nizza dove attualmente cura il suo atelier in Rue Droite, la strada degli artisti. Durante l’incontro-aperitivo, Chiara Samugheo presente a Bari in occasione della sua mostra fotografica “Il Sud nella realtà delle tonalità emotive”, esposta presso la Sala del Colonnato della Provincia di Bari, risponderà alle domande della stampa e di quanti amano la fotografia.

Chiara Samugheo nasce a Bari come Chiara Paparella. Nel 1953, la Samugheo parte per Milano, dove inizia a frequentare l’ambiente intellettuale di Enzo Biagi, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini. In questo periodo conosce Pasquale Prunas, fondatore della rivista culturale “Sud” e suo compagno di vita, che le suggerisce di trasformare il suo cognome e la coinvolge nella redazione di una nuova rivista, “Le Ore”, che si occupava di fotogiornalismo internazionale. Inizialmente, tenta la professione di giornalista di cronaca nera, ma, dopo l’incontro con Federico Patellani, uno dei fotografi più importanti di quegli anni, decide di iniziare a lavorare per lui. I suoi primi lavori di reportage ritraggono le baraccopoli napoletane, le zingare in carcere. Successivamente realizza servizi fotografici per i maggiori periodici internazionali. Il periodo della “dolce vita” decreta il successo di un nuovo tipo di fotogiornalismo e di riviste, dove lo star-system rappresenta il motore del progresso. Le foto di Chiara Samugheo restituiscono al corpo-oggetto delle dive una femminilità e una personalità reali, qualcosa di profondamente intimo, in contrapposizione all’ambiente effimero costruito intorno ai loro corpi.